I ddieri di Bauly: Dall'arabo ad diar che significa casa, i ddieri sono delle abitazioni scavate in periodo bizantino nelle pareti calcaree delle valli.A Baulì, tra Noto e Palazzolo esistono i ddieri più grandi e meglio conservati di tutta l'area iblea.In tutto sono tre, il più grande è composto da 21 stanze che si sviluppano in quattro ordini.La comunicazione tra un ordine e l'altro è garantito da scale intigliate nella roccia.L'ubicazione garantiva il totale isolamento dal consorzio umano e dalle mire conquistatrici arabe.Cisterne, granai, mensole, finestre, scale:tutto scavato nella roccia utilizzando la tecnica del calcinamento.Numerosi rapaci controllano il territorio dall'alto e due monumentali pioppi sono la massima espressione della vegetazione fluviale. Necropoli di Pantalica: Le più antiche testimonianze archeologiche risalgono alla tarda età del bronzo con oltre 5000 tombe a grotticella artificiale scavate nella roccia calcarea.Essa costituisce la più vasta necropoli di quel periodo.La singolare importanza del sito l'ha posta all'attenzione dell'UNESCO quale patrimonio mondiale per l'umanità. Delimitata dalle profonde vallate del fiume Anapo e Calcinara, unita all'altopiano da uno stretto istmo(anticamente tagliato da un profondo fossato), Pantalica costituì una fortezza naturale che tra il XIII secolo e l'VIII secolo a.C ebbe il suo maggiore sviluppo.Dall'unica via di accesso al villaggio costituita dalla sella di Filiporto è possibile raggiungere il villaggio bizantino costituito da 156 abitazioni che testimoniano una continua presenza dell'uomo anche in epoche diverse.Annesse alle abitazioni alcune chiese sempre di epoca bizantina che testimoniano la religiosità di queste popolazioni.Nel periodo estivo i due fiumi consentono di praticare trekking acquatico.